Sono diversi gli ufologi e gli appassionati di misteri ad avere sostenuto che questa incisione tedesca risalente al Cinquecento raffigurerebbe una “battaglia” di astronavi extraterrestri sopra i cieli di Norimberga. Possibile? E se non è una Star War rinascimentale, che cosa rappresenta?
L’incisione in questione fu realizzata dal tipografo Hanns Glaser per documentare, sulla gazzetta della città, un evento accaduto il 14 aprile 1561. Vi si notano sfere colorate, croci, assi spezzate, una grande punta nera e “tubi” che, nelle parole di un sito ufologico, sembrano: «astronavi-madre da cui escono i dischi volanti».
Come succede anche per altre incisioni del periodo, come la famosa xilografia realizzata a Basilea solo cinque anni dopo e che mostra numerose sfere bianche e nere in cielo, si tratta di un errore di interpretazione (diversi casi simili li ho trattati in dettaglio in Enigmi e misteri della storia). A quell’epoca le gazzette non erano come gli odierni quotidiani, impegnati cioè a raccontare i fatti (quasi sempre, almeno); si trattava piuttosto di pubblicazioni di stampo teologico.
Ciò che vi era raccontato, dunque, era filtrato attraverso la visione religiosa del tempo. Eventi naturali, come l’eruzione di un vulcano, il passaggio di una cometa, un’aurora boreale o un fenomeno ottico come il parelio, tipico dei paesi nordici, rappresentavano pretesti per diffondere ammonimenti alla popolazione, segni divini che invitavano al pentimento.
Ogni autore, poi, rendeva tali fenomeni secondo l’interpretazione teologica che gli era più congeniale: una meteora diventava un cavaliere dell’apocalisse, una pioggia rossa perché sporcata dalla sabbia del deserto si trasformava in lacrime di sangue e così via. Glaser scelse invece un motivo tipico della cultura ebraico-cristiana del sedicesimo secolo, quello dell’esercito fantasma.
I due “cilindri”, infatti, altro non sono che cannoni e le sfere le palle che essi sparavano. Nessuno può ormai sapere che cosa accadde (se davvero accadde qualcosa) quel giorno di aprile del 1561 a Norimberga, ma fraintendere il significato di tali incisioni, sottolineato peraltro da testi scritti in cui si esplicitava l’invito a pentirsi in vista dell’Apocalisse, significa fare un torto a quegli antichi incisori.
Per loro era normale predicare prendendo spunto da eventi naturali reinterpretandoli con immagini di fantasia, erano sicuri che i loro lettori avrebbero immediatamente capito di che cosa parlavano. Non potevano certo immaginarsi che, cinquecento anni dopo, qualcuno si sarebbe convinto di vederci astronavi-madre e dischi volanti (su questo caso vedi anche: Ulrich Magin, “A UFO in the Year 1561”, Fortean Times, n. 238, Jan 2012, pp. 40-42).
I casi di falsa interpretazione ufologica nei dipinti medievali e rinascimentali sono tanti. Qual è quello che vi lascia più perplessi?
Massimo Polidoro
Scrittore, giornalista e Segretario nazionale del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre quaranta libri e di centinaia di articoli pubblicati su Focus e numerose altre testate. Il suo ultimo libro, scritto con Marco Vannini, è Indagine sulla vita eterna, pubblicato da Mondadori. Si può seguire Massimo Polidoro anche su Facebook, Twitter e Google+.
5 risposte
1561 battaglia di Norimberga, 1571 Battaglia di Lepanto qualcosa c’è che li accomuna!
Gentile Dott.Polidoro
Per quanto ben strutturata la sua spiegazione sul fenomeno di Norimberga del 14 aprile 1561 non è a mio personale avviso soddisfacente .
1-Lei asserisce: “si tratta di un errore di interpretazione”, ma non mi risulta porti una valida tesi su questa affermazione, ne a livello storico ne a livello religioso. Si limita a dire che la religione aveva influenza un po’ su tutte le cose .
2-La definisce una stampa di natura teologica, come molte altre. Valutazione a mio avviso arbitraria, notoriamente l’incisore Hans Glaser era un illustratore di temi “attuali” e non religiosi e in particolare , basta leggere le cronache dell’epoca che si trovano anche su internet, per comprendere che il fenomeno osservato era assolutamente reale, con tanto di testimonianze ufficiali.
3-non comprendo perchè la sua ipotesi parte da un discorso di “deformazione” religiosa per poi passare al fenomeno metereologico dei cani solari (o parelio)
4- lei afferma che il Parelio è un fenomeno tipicamente nordico, cosa non esatta in quanto si produce a tutte le latitudini e solo una questione di Altitudine, non a caso le prime cronache storiche sul parelio riguardano avvistamenti nella Troade descritti da Diodoro Siculo, non mi risulta che la Troade si trovi in nord europa!! piuttosto in turchia! Mille altri avvistamenti del fenomeno nel mondo antico sono nei territori della Grecia e dell’impero Romano Mediterraneo…Se poi ci rifacciamo ad avvistamenti moderni potrà capire, da una piccola ricerca anche su internet,che il fenomeno è assolutamente diffuso ovunque ci siano promontori e non vaste pianure come a Norimberga che pur trovandosi a circa 300 metri s.l.m. ha una sola piccola collina dove c’è il castello( da cui il nome).
5- alla metà del 1500 l’uso dei cannoni, per quanto già avessero piu’ di 200 anni, non era quello che lui vuol intendere valutando la stampa in questione. I tedeschi erano famosi per utilizzare le “palle multiple” ovvero un agglomerato di piccole sfere o oggetti che venivano caricati in cannoni con una gittata che spesso non superava i 150 metri, completamente diversi da quanto sembra in figura.
6-Carl Gustav Jung manifestò il suo interesse per l’avvenimento, così come per il fenomeno celeste di Basilea del 1566, nel saggio Ein moderner Mythus: Von Dingen, die am Himmel gesehen werden (“Un mito moderno. Le cose che si vedono nel cielo”) del 1958, soffermandosi sull’interpretazione che i presenti diedero all’avvenimento..(citazione -Wikipedia). Forse leggendo quel saggio si potrà trovare una spiegazione piu’ esauriente.
Per concludere , pur essendo un appassionato ( in genere) del suo ottimo lavoro, sono convinto che una critica possa essere di interesse generali e non genererà in Lei astio per il concetto espresso.
La ringrazio in anticipo se vorrà fornirmi una risposta
P.S. Solo per evitare lungaggini in alcuni casi ho tralasciato le fonti, se dovesse avere dubbi sulla veridicità delle stesse sono pronto a fornirle una minuziosa e dettagliata descrizione di queste.
GRAZIE
Grazie davvero Sergio per gli interessanti commenti, ogni osservazione positiva volta ad arricchire un discorso è sempre la benvenuta, anche se può sembrare una critica.
Il mio post è una versione condensata di un lavoro più ampio pubblicato nel mio libro “Enigmi e misteri della storia”, a cui rimando per andare più a fondo sul tema. Tuttavia, la invito a leggere l’articolo di Ulrich Magin per approfondire e capire meglio la questione dei rapporti tra gazzette del ‘600 e contesto religioso, oltre che gli aspetti discussi da Jung (qui: http://www.ufo-information.de/images/PDF/Artikel/nuernberg_1561.pdf è disponibile una versione in tedesco, ma tramite google translator si può leggerne una versione “comprensibile” anche in italiano).
A proposito di Guerre Stellari, sapete che George Lucas si è massicciamente ispirato alle ricerche dello scenziato Wilhelm Reich nel secolo scorso? Lucas ha preso l’idea della Forza dall’Energia Orgonica scoperta da Reich, già assistente di Freud, secondo il quale essa pervade l’intero universo, oltre che l’atmosfera terrestre e il corpo umano. Lucas, che era un avido lettore delle opere di Reich, ha persino ‘copiato’ i Microchloridians dai Bioni di Reich.
E sapete che Reich trascorse gli ultimi anni della sua vita cacciando gli Ufo con un ‘cannone spaziale’? Leggete al riguardo l’incredibile racconto appena uscito del figlio di Reich, Peter, UN LIBRO DEI SOGNI (Tre Editori), e ne saprete delle belle! Oppure guardatevi questo link:https://www.youtube.com/watch?v=o-_Z-g-gA_A
La vicenda di Reich è assolutamente bizzarra e affascinante e merita di essere approfondita. Delle fonti di ispirazione di Lucas per Guerre Stellari, tuttavia, quella che mi ha sempre coinvolto e interessato di più sono gli studi antropologici sul folklore e la mitologia di Joseph Campbell. Un ottimo libro che affronta proprio questo tema è “Star Wars: The Magic of Myth”, realizzato in occasione della relativa mostra e oggi quasi introvabile (qui ce ne sono alcune copie): http://amzn.to/1ukA804