Si intitola Marta che aspetta l’alba il mio nuovo libro e, come il precedente Eravamo solo bambini, anche questo è edito da Piemme e racconta la storia vera di una persona speciale. Una persona, Mariuccia, che fu infermiera all’Ospedale psichiatrico di Trieste tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70 e fu testimone e artefice del clamoroso cambiamento che Franco Basaglia portò in quelli che allora si chiamavano ancora “manicomi”. Gratis qui le prime 26 pagine.
Ecco il risvolto di copertina:
Sola e con una figlia, Mariuccia accetta di fare domanda come infermiera all’ospedale psichiatrico di Trieste. È magliaia, non sa nulla di malati psichiatrici, decide comunque di provarci. Quello è un lavoro sicuro, e Mariuccia ha una disperata necessità di mantenersi. Ma il mondo che le si spalanca di fronte è completamente diverso da ciò che immaginava. Gli infermieri sono secondini, devono pensare a spazzare, non a prendersi cura dei pazienti. A loro si dedica la signora Pasin, la terribile caposala dagli occhi gelidi, mentre il medico è una presenza invisibile e distante. A Mariuccia si presenta una quotidianità fatta di trattamenti inumani, camicie di forza, bagni gelati, elettroshock, stanzini d’isolamento, e guai a chi fiata. Tutto le appare assurdo, anche se giorno dopo giorno vi si adatta come fosse normale: dopotutto è solo un’infermiera, e deve obbedire agli ordini.
C’è anche una ragazza tra quei muri. Una ragazzina senza nome e senza diritti, come tutti lì dentro. Mariuccia scoprirà solo dopo alcuni anni che si chiama Marta.
Marta è entrata all’ospedale dei matti per un’ubriacatura, una semplice sbronza, i genitori benestanti sono morti in un incidente e il cognato ha fatto di tutto per farla internare. Lo shock per la perdita dei genitori l’ha resa instabile, dice l’uomo, può essere pericolosa per sé e per gli altri. Ma la verità che traspare è del tutto diversa. Una realtà sordida. Fatta di interesse. Di cupidigia. Di brama di denaro.
Quando un giovane e coraggioso medico che si chiama Franco Basaglia inizia a denunciare con forza i trattamenti a cui sono sottoposti i pazienti psichiatrici e a lottare caparbiamente per una nuova realtà, Mariuccia entra in crisi. Riuscirà a crescere, a diventare una donna consapevole, a guadagnare la propria indipendenza combattendo per l’indipendenza e la dignità dei suoi pazienti. Anche se non tutti ce la fanno. Anche se per qualcuno l’alba di una nuova era è sorta troppo tardi.
Una storia vera, toccante e indimenticabile, che commuove, indigna, colpisce al cuore.
9 risposte
Grazie Marica per i tuoi gentili complimenti. Sì, ho in programma di venire molto vicino a Rimini, anche se non subito: sono stato invitato a un Festival della matematica che si terrà presso Oltremare (Riccione) il prossimo marzo. Altrimenti, ho in programma altre presentazioni non così vicine (a Bologna, per esempio: a breve sul “calendario” ci saranno tutte le date). Se verrai, sarò ben felice di firmarti i libri.
Sto leggendo in questi giorni il libro e mi ha letteralmente rapita e conquistata. E’ la prima volta che leggo un tuo libro ma il tuo modo di scrivere, semplice, pulito e senza troppi fronzoli rende la lettura scorrevole e lineare. riesci a comunicare bene e con umiltà sia i sentimenti di tutti i personaggi sia il momento storico, il fermento e lo scompiglio che un simile cambiamento poteva provocare nell’opinione pubblica.
Sicuramente leggerò altri libri sull’argomento e sicuramente altri tuoi libri.
Anche a me piacerebbe far firmare qualche libro; pensi di presentare a rimini e dintorni?! 🙂
Non temere Luca M., di misteri e paranormali me ne occupo sempre, ma ogni tanto è bello spaziare anche su altri argomenti. E per i libri… portali tutti, sarà un piacere firmarteli 🙂
Ok… Ho capito… L’ho comprato stasera poi ti faccio sapere 😉
Pubblicità assicurata. Poi quando ci incontriamo aspettati una borsa piena di libri da firmare 🙂
“Vecchio tenebroso e misterioso Massimo”aho Massimo devi reagire al VampirLuca Menichelli. Fai vedere come pieghi quei famosi cucchiaini da caffe. hi hi hi ciao ciao Menichelli bentornato .
@Matteo: sì, come per gli ultimi libri, anche di “Marta che aspetta l’alba” uscirà l’eBook. E la storia è vera nel senso che racconta l’esperienza autentica di Mariuccia Giacomini, che entrò al San Giovanni come infermiera nel ’68, vide che cos’erano gli ospedali psichiatrici di allora e partecipò allo storico cambiamento quando arrivò Basaglia. Non fu una scelta facile per lei, dovettero succedere varie cose e lei stessa fu completamente trasformata da quell’esperienza. Spero di avere presto l’occasione di venire a presentare il libro a Trieste proprio in compagnia di Mariuccia.
Essendo di Trieste un romanzo ambientato tra le mura del famigerato ex OPP mi intriga parecchio.
Due domande veloci:
– esiste o esisterà la versione eBook?
– la storia è “vera” in che senso?
Di fronte alle grandi ingiustizie, c’è chi preferisce farsi i fatti suoi e c’è chi tenta di reagire. Anche scrivendo, o dipingendo, o scolpendo, o producendo un film.
E mo basta strappalacrime però. Ma ‘ndo è finito il vecchio tenebroso e misterioso Massimo Polidoro delle indagini paranormali? 🙂