Da tempo ricevo mail di persone che mi chiedono di occuparmi delle tante teorie cospirazioniste che riguardano gli attentati dell’11 settembre 2001. Ho sempre rimandato, anche perchè la materia è straordinariamente complessa e richiede le competenze più svariate.
Finalmente, quando si sono presentate le condizioni ideali, ho accettato di coordinare un progetto che mi dava carta bianca sulle persone da coinvolgere per un’inchiesta a tutto campo su questo argomento.
Ho preparato così una lista di nomi che consideravo tra i più preparati e competenti e, con mio enorme piacere, ho poi scoperto che tutti accettavano con entusiasmo di partecipare a questa nuova avventura. Di chi sto parlando? Di gente del calibro di Umberto Eco, Piergiorgio Odifreddi, James Randi, Michael Shermer e di alcuni amici del CICAP come Paolo Attivissimo, Stefano Bagnasco, Andrea Ferrero, Francesco Grassi e Lorenzo Montali.
Il risultato è stato 11/9 La cospirazione impossibile, che esce oggi per Piemme. Se fate un salto sul blog di Paolo potete leggere una presentazione del libro.
L’argomento è certo molto delicato e il nostro lavoro è stato guidato unicamente dal desiderio di capire e di verificare alcune teorie e ipotesi di cui tanti parlano, ma sulle quali pochi sembrano capire quanto ci sia di vero. Probabilmente, chi crede in cospirazioni e complotti penserà che anche noi ne facciamo parte, ma chi ci conosce sa che non abbiamo fatto altro che del nostro meglio per cercare di scoprire come stanno davvero le cose. Anche se alcuni interrogativi restano in piedi, crediamo di essere riusciti nel nostro intento.
Ora, siamo curiosi di conoscere le vostre opinioni.
36 risposte
io non ero complottista ma dopo aver letto le faq del sito di attivissimo lo sono diventato. Posso capire che le teorie complottiste possano fornire a vole ricostruzioni un po’ forzate ma non posso nemmeno credere davvero che un essere senziente possa bersi tutte quelle panzane governative. Siamo davvero ai livelli di spiegare il ciuccio che vola, passaporti che rimangono miracolosamente intatti di cui viene calcolato anche il momento angolare durante la caduta ad accuse basate su *filmati* VHS recuperati miracolosamente non si sa da chi, edifici che implodono per incendi e tutte queste “prove” vengono elencate come se fossero dogmi. Come diceva il buon de crescenzo “diffidate di chi non ha dubbi, quelle non sono persone di cui fidarsi” cosa che ovviamente vale per entrambi i lati della campana.
È incredibile che esisono persone ancora convinte che sia vera l’assurda teoria del complotto dell’11/9. Come tutte le teorie sul complotto, si fonda su prove fantasiose o cerca di sfruttare questo o quell’elemento per costruire castelli in aria.
L’opinione di molti studiosi, è che si tratta di una teoria così stupida che non vale neanche la pena di mettersi a smontarla. Questo spiega perché sono pochissime le persone che lo fanno.
Come sempre, le teorie complottiste riguardano più il mondo della fantasia che quello reale.
Francamente mi chiedo perchè il libro abbia un titolo così decisamente negazionista nei confronti dell’ipotesi complottista, o, se vogliamo, dell’ipotesi complottista alternativa, dato anche che, per esempio, l’intervento di Odifreddi non lo esclude affatto, e quello di Eco è del tutto insignificante nello specifico, in quanto improntato a considerazioni generali e non specifiche sul caso. Le considerazioni di Attivissimo sono criticabili e stupisce l’impostazione incompleta del libro, che, raccogliendo diverse voci, poteva facilmente coinvolgere osservazioni tecniche di un rappresentate dell’ipotesi opposta, a fare da contraddittorio.
Sono sempre a favore di pubblicazioni e iniziative per combattere l’irrazionalità e la superstizione, ma in questo caso, temo, e con mio notevole rammarico, che non sia stato realizzato un libro volto alla ricerca della realtà, ma con tutta l’aria di volerla coprire.
Una pubblicazione che mi ha deluso, e che mi inquieta sull’affidabilità del CICAP tutto, non solo di singoli componenti – ed è ovvio a chi mia stia riferendo.
Sperabilmente si tratta solo di un episodio.
Che il CICAP abbia fatto tante cose buone è indubbio. Per questo dovreste solo vergognarvi per la pubblicazione di questo libro. In un mondo dove tutto si compra e si vende l’impressione che date, gli autori del libro, a chi ha un minimo senso della razionalità, è quella di essere niente di più e niente di meno di una BANDA DI VENDUTI.
Spett.le Cicap.
è lodevole il Vostro tentativo di dare oggettività alle ipotesi.
Sono convinta (fino a prova contraria) che non vi sia stato alcun complotto. Credo però che sia per voi controproducente, in questo caso specifico, avere un atteggiamento (piuttosto antipatico per la verità) di derisione e di sufficienza nei confronti di chi, notando determinate “singolarità”, ben può non essere convinto della versione ufficiale. Soprattutto perchè, per quanto spiegabili ex post, le “singolarità” nel caso in esame sono talmente tante che è stato necessario, non solo da parte Vostra, “smontarle” ad una ad una con dovizia di particolari e profusione di mezzi, analisi, etc. Se fossero state così ovvie, codeste spiegazioni, di certo nessuno si sarebbe scomodato a farne un libro. Con questo voglio semplicemente evidenziare che in questo caso, vista l’abnormità di quanto successo l’11/9/01, era del tutto normale e comprensibile che lo svolgimento degli eventi potesse suscitare dubbi.
Cordiali saluti.
Noto che Attivissimo non ha più degnato di risposta il signor Girelli, poverino. Chissà perché.
Noto anche che, buffamente, gli anticomplottisti sono in compagnia di nomi di elevatissimo profilo professionale. Tanto per farne alcuni: George W. Bush, Bruno Vespa, Emilio Fede, Massimo Teodori. I complottisti, invece, si circondano di individui famigerati, di paranoidi da legare, imberbi scienziatelli svitati, gentaglia inqualificabile come quella elencata qui:
http://georgewashington.blogspot.com/2007/11/911-roster.html
Chiedo venia per le grossolane battute, ma il giudizio di un’ampia comunità di esperti – indipendentemente dalla sede in cui esso si esprime – conserva un ruolo non trascurabile nella scienza.